Matera, Micotossine: al via la raccolta firme per la petizione Ue
Durante l’ incontro a tema su “Mercato, Giustizia e Sicurezza agro-alimentare. Il caso delle filiere cerealicola e cunicola“, tenutosi a Matera, e’ stata presentata una petizione per sollecitare l’Unione europea a rivedere le percentuali di Deossinivalenolo (Don), una micotossina contenuta nei cereali e nei prodotti derivati, nociva per la salute dell’ uomo e degli animali. Tra i primi firmatari del Comitato Anti Micotossine, che avra’ il compito di raccogliere le firme e presentare tutta la documentazione a Bruxelles, vi sono il presidente del Consorzio agricoltori mugnai pastai panificatori organizzati, Andrea di Benedetto, e il presidente dell’Associazione nazionale Liberi allevatori di conigli (Anlac), Saverio De Bonis, che hanno provveduto a far divulgare e sottoscrivere la petizione nel corso dell’ incontro con l’ On Di Pietro. Gia’ raccolte le prime duecento firme.
Cosa prevede la Petizione.
Premesso che
L’Unione Europea con il Reg 1881/2006 definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari, ed in particolare del deossinivalenolo (DON), nei modi seguenti:
grano duro e avena non trasformati 1750 ppb (microgr/kg )
cereali destinati al consumo umano diretto, farina di cereali 750 ppb (microgr/kg )
pasta 750 ppb (microgr/kg )
pane, prodotti di pasticceria, biscotteria, merende a base di cereali e cereali
per colazione 500 ppb (microgr/kg )
alimenti a base di cereali ed altri alimenti destinati ai lattanti ed ai bambini 200 ppb (microgr/kg )
Considerato
che lo stesso regolamento UE n.1881/2006 stabilisce la dose giornaliera tollerabile, TDI (tolerable daily intake ) relativa alla fusarium tossina DON ( deossinivalenolo) pari a 1 microgrammo/ Kg di peso corporeo;
ne consegue che una persona adulta del peso di 75 kg, ha una TDI ( dose giornaliera tollerabile) per la micotossina DON, di 75 microg/die;
che il consumo medio italiano di prodotti a base di cereali è stimato in circa 115 kg/anno, pari a 315 gr/giorno (fonte Istituto Nazionale della Nutrizione);
che il consumo di 315 gr di prodotti a base di cereali (pasta, pane, biscotti, cereali, fioccati ecc.) supponendo un contenuto massimo pari a 750 microgr/kg di DON, comporta l’assunzione di circa 236 microgrammi di DON, dose tollerabile da un individuo di 236 kg di peso, ma sicuramente superiore del 300% alla dose massima giornaliera tollerabile da un individuo di 75 kg di peso corporeo;
che il legislatore nel definire i limiti del DON e nel valutare gli effetti nocivi per la salute dei cittadini europei, fissando una TDI pari a 1 microgrammo/kg di peso corporeo, non ha considerato l’esposizione della popolazione italiana che adottando la dieta mediterranea, consuma prodotti a base di cereali in quantità di gran lunga superiori agli altri cittadini europei; basti pensare che gli italiani hanno un consumo annuo pro capite di pasta pari a 26 kg a fronte di kg 7,4 per i tedeschi, kg 9,3 per i francesi, kg 2,5 per gli inglesi, kg 5 per gli spagnoli (fonte Unipi, Unione Industriale pastai italiani);
che per la tutela della salute dei lattanti e dei bambini italiani, poiché il consumo dei prodotti a base di cereali non è differenziato e sulle mense il pane, la pasta ed i prodotti derivati dei cereali sono destinati ad adulti e bambini senza alcuna differenza, è necessario ed indifferibile prevedere l’obbligo di riportare in etichetta il titolo di DON presente nel prodotto e di dichiarare la eventuale nocività se consumato dai lattanti e dai bambini, per i quali andrebbe definita l’età;
che i limiti fissati alla contaminazione degli alimenti a base di cereali, dalla micotossina DON, pongono il reg.1881/2006 in contrasto con il reg. 178/2002, il quale stabilisce il principio di precauzione quale garanzia della tutela della salute dei cittadini, prevedendo inoltre che dove ci sia un rischio per la salute, questo vada valutato anche in considerazione di altri fattori pertinenti, tra i quali gli aspetti di natura sociale, economica, etica e ambientale e non ultimo la realizzabilità dei controlli, ad oggi drammaticamente carenti;
che da analisi eseguite dal Labs, Laboratorio dell’Università “Federico II “ di Napoli, Dipartimento di Scienza degli Alimenti, responsabile prof. Alberto Ritieni, su 27 pacchi di pasta in commercio di diversi marchi, destinata alla alimentazione dei bambini, ben 7 sono risultate contaminate dalla micotossina DON oltre il limite fissato per i bambini. I risultati di tali analisi sono stati pubblicati dalla rivista settimanale “Il Salvagente” del 27 maggio 2010;
chiede
– che la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo dichiari ricevibile la nostra petizione;
– per la tutela della salute dei cittadini italiani e per la loro reale sicurezza alimentare, la revisione dei limiti di deossinivalenolo negli alimenti a base di cereali e loro derivati a livelli di sicurezza quali:
– grano duro e avena non trasformati 175 ppb
– cereali destinati al consumo umano diretto, farina di cereali 75 ppb
– pasta 75 ppb
– pane, prodotti di pasticceria, biscotteria, merende a base
– di cereali e cereali per colazione 50 ppb
– alimenti a base di cereali ed altri alimenti destinati ai
– lattanti ed ai bambini 20 ppb
(si precisa che 1 ppb equivale ad 1 microgrammo/kg)
– l’obbligo di riportare nella etichetta di tutti i prodotti a base di cereali e dei cereali stessi, il titolo di DON presente e di dichiarare la eventuale nocività se consumato dai lattanti e dai bambini;
– la preventiva obbligatoria colorazione prima della immissione in commercio, per tutti i grani non idonei alla alimentazione umana, onde evitare l’eventuale uso fraudolento di tali derrate.
Per informazione sulla raccolta firme contattare via email: Campo (dibeandrea@libero.it) e Anlac (info@anlac.it)